Andrà tutto bene: dove mangeremo domani?
Il Covid-19 sta producendo un’inesorabile scrematura: una sorta di selezione darwiniana che sta ridefinendo, tra le svariate cose, anche il mondo della ristorazione.
L’emergenza ci spinge a ideare nuove soluzioni, la cui efficacia e lungimiranza forgerà il nostro domani. Anche a tavola: l’intero comparto ristorativo dimostrerà resilienza e capacità di reazione, regalandoci risposte creative e innovative per una cucina più ospitale.
Sopravvivranno i ristoranti che pongono il servizio alla clientela al di sopra di ogni interesse. Non troverà risposta la pubblicità mendace volta ad accaparrarsi qualche encomio sulle guide di settore.
Gli scenari plausibili sulla nostra quotidianità durante la fase 2 – la fase di convivenza con il virus – inducono a ipotizzare l’accelerazione di un cambiamento nel mondo del food: la rivalutazione del cliente locale, finora spesso messo in subordine al cospetto di un target turistico ed internazionale.
Altro processo è la diversificazione delle attività e dei format. Alcune attività, partendo dal know how già acquisito e sfruttando al meglio la tecnologia, affronteranno nuove sfide imprenditoriali ripensando il modello di business. E’ il caso, ad esempio, delle aziende di catering, logicamente prive di una raison d’être con le attuali misure di distanziamento sociale. Queste, così come molti ristoranti, dovranno ricalibrare la strategia aziendale, dirottandola verso la delivery o il take away dei piatti.
Noi di Aromae ci faremo trovare, come sempre, pronti per recapitare sul vostro desco le più prelibate spezie esotiche. In un’estate 2020 che si prevede senza la possibilità di un’evasione in vacanza, un odore e un sapore saranno il miglior surrogato per suggestionare la mente con il profumo di libertà.